In un’epoca segnata da sfide globali senza precedenti, la Dichiarazione della Comunità Internazionale Bahá’í, “Abbracciare l’interdipendenza: le basi per un mondo in transizione“, si erge come un appello urgente all’azione, indirizzato ai leader mondiali riuniti per il Vertice del Futuro delle Nazioni Unite.

La dichiarazione per il Vertice del Futuro delle Nazioni Unite

Il documento affronta la necessità cruciale di un cambiamento trasformativo nella governance globale, sottolineando che l’attuale traiettoria, radicata in sistemi obsoleti e in una miope ricerca dell’interesse personale, è insostenibile. L’obiettivo principale della Dichiarazione della Baha’i International Community è quello di ispirare un’azione collettiva verso un futuro più giusto e armonioso, basato sul principio fondamentale dell’unità del genere umano.

Il nucleo centrale del messaggio è chiaro: per affrontare efficacemente le complesse sfide del nostro tempo – dalla crisi climatica alle pandemie globali, dalle crescenti disuguaglianze alle tensioni geopolitiche – dobbiamo abbandonare le concezioni obsolete di sovranità e abbracciare pienamente la realtà della nostra interdipendenza.

La comunità internazionale si trova di fronte a una profonda opportunità e a un imperativo vitale: l’enorme compito di porre l’interdipendenza dell’umanità al centro del sistema di governance globale

Il documento si articola in quattro sezioni principali, ognuna delle quali esplora una dimensione fondamentale di questa trasformazione necessaria.

I. Una storia condivisa: l’identità in un’era di transizione

Questa sezione invita a una profonda riflessione sul concetto di identità nell’era globale. Sottolinea la necessità di andare oltre le concezioni limitate e spesso conflittuali dell’identità, basate su nazionalità, etnia o ideologia, che alimentano divisioni e pregiudizi.

Tutti gli esseri umani condividono un’identità onnicomprensiva e trascendente che include una gamma infinita di espressioni culturali e storiche diverse e intersecanti

II. Un percorso condiviso: il principio di giustizia nel rielaborare le relazioni

Qui, il documento si concentra sul principio di giustizia come forza trainante per la creazione di una società globale più equa e prospera. Sottolinea che la giustizia non può limitarsi alla punizione o alla retribuzione, ma deve abbracciare una visione più ampia che promuova il benessere collettivo e l’unità.

Le concezioni di giustizia devono quindi iniziare a includere l’importante compito di realizzare l’unità e il benessere

III. Una responsabilità condivisa: una leadership che trasforma le parole in azioni

Questa sezione esamina il ruolo cruciale della leadership nel tradurre i nobili ideali in azioni concrete. Critica la discrepanza spesso osservata tra gli impegni assunti a livello internazionale e la loro effettiva attuazione. Il documento esorta i leader a dare prova di coraggio morale e lungimiranza, agendo con integrità e determinazione per promuovere il bene comune dell’umanità.

Nel valutare qualsiasi politica o azione proposta sulla scena internazionale, i leader sono quindi chiamati a chiedersi: questa decisione promuoverà il bene dell’umanità nella sua interezza?

IV. Un quadro condiviso: gettare le basi per la trasformazione

Infine, il documento presenta l’esperienza della comunità bahá’í come esempio concreto di come il principio di unità possa essere applicato per creare un cambiamento sociale positivo. Evidenzia gli sforzi della comunità nella promozione di spazi di consultazione, nello sviluppo di iniziative socio-economiche e nel promuovere la collaborazione a livello locale, nazionale e internazionale.

Gettare basi incrollabili su cui costruire il nostro futuro è una sfida collettiva. È il prossimo capitolo della nostra storia condivisa verso un futuro giusto e armonioso

Conclusione

“Abbracciare l’Interdipendenza” non è solo un appello all’azione, ma anche un messaggio di speranza. Il documento riconosce le immense sfide che l’umanità si trova ad affrontare, ma sottolinea anche l’enorme potenziale che deriva dal riconoscere la nostra interconnessione e dal lavorare insieme per un futuro comune. La Dichiarazione si conclude con un invito all’azione collettiva, esortando tutti gli individui, le istituzioni e le nazioni ad abbracciare il principio dell’unità e a contribuire alla costruzione di un mondo più giusto, pacifico e sostenibile.

Domande frequenti

  • Qual è il messaggio centrale del documento?

    • Il documento sottolinea l’urgente necessità di abbracciare il principio dell’unità del genere umano e di riconoscere la nostra intrinseca interdipendenza. Sostiene che questa comprensione è essenziale per creare un ordine globale giusto e pacifico e la propone come principio organizzativo centrale per la governance globale che avanza.
  • Perché l’attuale situazione globale è considerata insostenibile?

    • Il documento evidenzia che il mondo si trova ad affrontare sfide sempre più complesse, come il cambiamento climatico, le pandemie e le disuguaglianze sociali. Sostiene che gli attuali sistemi, radicati nella competizione e nel dare priorità agli interessi nazionali rispetto al bene collettivo, non sono in grado di affrontare efficacemente queste sfide.
  • In che modo il documento propone di ridefinire la “sovranità”?

    • Il documento suggerisce di abbandonare il concetto di sovranità nazionale assoluta. Sostiene invece una comprensione più ampia in cui le nazioni riconoscano la loro interconnessione e diano priorità al benessere di tutto il pianeta insieme ai loro interessi nazionali.
  • Quale ruolo gioca la “giustizia” in questo quadro proposto?

    • La giustizia in questo quadro va oltre la punizione e la retribuzione. Sottolinea la promozione dell’unità e del benessere per tutti. Ciò significa rivalutare la distribuzione delle risorse, promuovere modelli economici che tengano conto della dignità umana e della sostenibilità ambientale e applicare una lente orientata alla giustizia in vari ambiti, tra cui la pace, l’istruzione e la tecnologia.
  • Che tipo di leadership è necessaria in questo contesto?

    • Il documento richiede una leadership coraggiosa, disposta ad andare oltre la retorica e ad adottare azioni concrete basate sui principi di unità e giustizia. Sottolinea la necessità di leader che diano priorità al benessere di tutta l’umanità, dimostrino integrità e affidabilità e creino ambienti favorevoli all’azione collaborativa.
  • In che modo il documento propone di tradurre questi principi in azioni?

    • Il documento evidenzia gli sforzi della comunità bahá’í nella costruzione di società pacifiche e prospere attraverso l’applicazione pratica di questi principi. Questi sforzi includono la creazione di spazi di consultazione per il dialogo e l’azione della comunità, la promozione della collaborazione tra diversi gruppi e l’avvio di varie iniziative di sviluppo sociale ed economico a livello locale e nazionale.
  • Questo quadro è semplicemente idealistico o offre soluzioni concrete?

    • Pur riconoscendo che il cambiamento proposto potrebbe apparire idealistico, il documento sostiene che aggrapparsi a sistemi obsoleti non è pratico e alimenta i problemi globali esistenti. Sottolinea che abbracciare l’unità e la giustizia è una questione di necessità pragmatica, che offre un percorso verso un futuro più sostenibile e armonioso.
  • Qual è la chiamata all’azione per gli individui e le istituzioni?

    • Il documento invita gli individui, i leader e le istituzioni a impegnarsi in un processo di apprendimento collettivo. Ciò comporta l’abbraccio di nuovi concetti, l’abbandono di presupposti obsoleti e la collaborazione per trovare soluzioni basate sui principi di interdipendenza, giustizia e unità del genere umano. Questo sforzo collettivo è presentato come il prossimo capitolo nella costruzione di un futuro migliore per tutti.