In questo articolo, esploreremo le origini, la struttura e il significato di questo affascinante calendario Bahai, che va ben oltre il semplice conteggio dei giorni e dei mesi. Preparati a essere trasportato in un viaggio attraverso le intricanti sfumature del tempo secondo la prospettiva Baha’i.

Concetto Universale del Tempo

Il tempo è un concetto universale che l’umanità ha cercato di comprendere e gestire fin dai suoi albori. Nella storia, gli esseri umani hanno sviluppato vari metodi per misurare il tempo e organizzare le proprie attività in base a esso. Questo sforzo riflette la complessità della natura umana e la sua capacità di adattarsi e evolvere nel corso del tempo.

La Misurazione del Tempo attraverso i Calendari

Uno degli strumenti principali per la gestione del tempo è stato il calendario. I calendari sono stati utilizzati da diverse civiltà e culture nel corso dei secoli, ognuna con il proprio sistema di misurazione del tempo basato su osservazioni astronomiche, cicli naturali o credenze religiose.

Evoluzione dei Calendari

I calendari hanno subito continue evoluzioni e modifiche nel corso della storia, riflettendo le conoscenze scientifiche, le credenze culturali e le esigenze pratiche delle comunità umane. Dalla semplice divisione del tempo in giorni e mesi alla complessa sincronizzazione con eventi astronomici come equinozi e solstizi, i calendari hanno assunto forme diverse in base alle esigenze e alle concezioni del tempo delle varie culture.

Significato Religioso dei Calendari

Molti calendari hanno anche un significato religioso, incorporando feste, rituali e cicli sacri legati alle credenze spirituali delle comunità. Questi eventi segnano momenti significativi nel tempo e fungono da occasioni per la celebrazione, la riflessione e il rinnovo spirituale.

L’Emergenza del Calendario Bahá’í

Tra i calendari più recenti e interessanti c’è il calendario bahá’í, che ha origine nella nascita della religione bahá’í nel XIX secolo. Questo calendario, pur mantenendo alcune caratteristiche comuni con altri calendari, presenta anche importanti differenze concettuali e simboliche.

Caratteristiche Uniche del Calendario Bahá’í

Il calendario bahá’í si distingue per la sua struttura originale e il suo significato simbolico. Basato su una visione cosmologica metafisica, il calendario riflette la concezione bahá’í dell’unità e della diversità dell’umanità. Le sue unità temporali sono associate a concetti spirituali e simbolici che riflettono la visione bahá’í dell’ordine cosmico e dell’evoluzione dell’umanità.

Origine e Sviluppo del Calendario Bahá’í

Il calendario bahá’í ha avuto origine contemporaneamente alla nascita della fede bahá’í nel XIX secolo, ma è stato definito e implementato solo recentemente, nel 2014. Questo calendario ha rappresentato un importante sviluppo per la comunità bahá’í, offrendo loro un sistema di misurazione del tempo in linea con i principi della loro fede.

La Gestione del Tempo

Il Tempo

Il tempo è la dimensione in cui la realtà prende vita, muovendosi e consentendoci di distinguere tra passato e futuro nel presente. Sia noi che tutto ciò che ci circonda siamo influenzati dal tempo, un concetto immateriale e sfuggente che condiziona costantemente la realtà materiale. Gli esseri viventi, in particolare l’uomo, sono totalmente condizionati dai ritmi del tempo.

Gli animali, dotati di istinto, si adattano più facilmente ai ritmi temporali, compiendo azioni complesse senza alcuno sforzo di apprendimento. L’uomo, privo di questo istinto, è dotato di intelligenza razionale e capacità di osservazione e riflessione, che nel corso del tempo gli hanno permesso di acquisire una vasta conoscenza nel campo della gestione del tempo.

La Misurazione del Tempo

L’osservazione del cielo e i movimenti degli astri hanno fornito all’uomo i mezzi per calcolare la misura del tempo. La rotazione della Terra su se stessa, la rotazione della Luna intorno alla Terra e la rivoluzione della Terra intorno al Sole hanno dato origine alla misurazione del giorno, del mese e dell’anno.

Dalla precisione approssimata del passato, con il progresso scientifico e tecnologico, si è giunti a livelli di precisione sempre maggiori nella misurazione del tempo. Lo sviluppo della scienza e della tecnica ha portato alla realizzazione di strumenti sempre più efficienti per l’osservazione e il calcolo del tempo.

Calendari nella Storia

I calendari sono stati utilizzati da diverse civiltà nel corso della storia, ognuna con il proprio sistema di misurazione del tempo basato su osservazioni astronomiche, cicli naturali e credenze religiose. I calendari hanno avuto un ruolo importante nell’organizzazione della vita quotidiana e nella marcatura di eventi significativi nel corso dell’anno.

Le religioni hanno influenzato l’organizzazione del tempo, stabilendo momenti di devozione e rituali legati al calendario religioso. Molti calendari derivano dall’influenza di una religione, come il calendario ebraico o quello islamico.

Principali Calendari Attualmente in Uso

  • Calendario Gregoriano: È il calendario più utilizzato in Occidente, derivato dal calendario Giuliano attraverso una riforma promossa dal Papa Gregorio XIII nel 1582
  • Calendario Islamico: Basato sull’evento della Egira (fuga di Maometto da Mecca a Medina), è un calendario lunare di 12 mesi usato principalmente per fini religiosi
  • Calendario Ebraico: Basato sulla Torah, è un calendario lunisolare che incorpora aggiunte di mesi intercalari per allineare il calendario lunare con quello solare
  • Calendario Cinese: Un calendario lunisolare di 24 periodi, legato ai cambiamenti stagionali e con significati spirituali profondi
  • Calendario Indiano: Ha varie forme, con alcune versioni solari e altre lunari, riflettendo la ricchezza della tradizione induista
  • Calendario Persiano: Solare e discendente dall’antico calendario zoroastriano, è ancora in uso in Iran e Afghanistan, con l’anno che inizia con l’equinozio di primavera

era bahai nuova visione cosmologica

L’Era Bahá’í: una Nuova Visione Cosmologica

L’epoca attuale presenta caratteristiche uniche e distintive rispetto al passato. Sebbene le civiltà antiche abbiano compiuto gesta notevoli, i due secoli precedenti hanno visto un’accelerazione senza precedenti in tutti gli ambiti della vita umana. Questo progresso rapido e inarrestabile suggerisce un risveglio dell’umanità verso la conoscenza e il progresso. Sebbene non abbia ancora portato a miglioramenti significativi nella vita sociale e nelle relazioni umane, c’è una crescente consapevolezza della necessità di un cambiamento verso un modo di vita migliore per l’intera umanità.

Secondo gli Scritti Bahá’í, l’umanità sta attraversando un periodo di transizione paragonabile a quella di un individuo che passa dall’infanzia alla maturità. In questo momento cruciale, due Manifestazioni divine, il Báb e Bahá’u’lláh, sono emerse in Persia, portando un messaggio di rinnovamento spirituale.

Precedendo il Báb e Bahá’u’lláh, Shaykh Aḥmad-i-Ahsá’í e Siyyid Kázim-i-Rashtí hanno preparato il terreno per le Manifestazioni successive interpretando e chiarificando antichi dubbi nell’ambito islamico. Shaykh Aḥmad ha sviluppato una visione cosmologica basata su un sistema di diciannove lettere dell’alfabeto arabo, che rappresentano le diverse realtà dell’esistenza.

Secondo questa visione, le diciannove lettere divine corrispondono a diverse realtà, dalle sfere planetarie agli esseri umani, agli angeli. Questo sistema numerico, con il valore numerico della parola “Váhid” pari a diciannove, ha influenzato anche il calendario creato successivamente dal Báb.

Il Báb ha ampliato e riformulato i concetti di Shaykh Aḥmad, utilizzandoli come base della sua Dispensazione. Egli ha istituito diciannove seguaci, chiamati “Lettere del Vivente”, che insieme costituivano il primo Váhid della sua Dispensazione. Questa struttura numerica è stata applicata anche ai suoi scritti, organizzati in diciannove Váhid di diciannove capitoli ciascuno.

Il principio di “Tutte le Cose”, fondamentale nella visione del Báb, non solo ha un significato cosmologico e ontologico, ma è anche alla base del calcolo del tempo nel suo sistema. Inoltre, i periodi di diciannove anni, chiamati Váhid, hanno anche un significato astronomico, essendo un comune multiplo del periodo orbitale della Terra e della Luna.

Il Calendario Bahá’í

Il Calendario Bahá’í, chiamato Badí, fu istituito dal Báb, il quale ne delineò i dettagli nelle Sue opere, il Bayán Persiano e il Kitáb-i-Asmá (Il Libro dei Nomi). Entrambi questi libri furono rivelati negli ultimi anni della Sua vita, durante la sua prigionia nell’Azerbaijan, prima a Mákú e poi a Chiriq. Le istruzioni per comporre il calendario Badí furono tratte principalmente dal Kitáb-i-Asmá, un testo esteso di oltre tremila pagine, nel quale il Báb affrontò numerosi temi, tra cui urgenti ammonimenti ai Suoi seguaci affinché riconoscessero e accettassero Colui che Dio avrebbe manifestato dopo di Lui, il cui arrivo era lo scopo principale della Sua missione. Successivamente, Bahá’u’lláh, il Fondatore della Fede Bahá’í, si rivelò come il Promesso annunciato dal Báb.

Nel Kitáb-i-Asmá, il Báb presentò il calendario Badí e le sue caratteristiche, condizionandone l’adozione all’approvazione di Bahá’u’lláh.

Intorno al 1871, su richiesta di Bahá’u’lláh, il poeta e storico Nabil-i-‘Azam, uno dei più eminenti seguaci del Báb e successivamente di Bahá’u’lláh, trasse le istruzioni pratiche per comporre il calendario Badí da questo testo. Tuttavia, alcuni dettagli rimasero indefiniti nelle istruzioni del Báb, per i quali Nabil dovette chiedere il parere di Bahá’u’lláh, il quale era anche l’Approvatore designato. Bahá’u’lláh ratificò il calendario, apportandovi delle modifiche e rendendolo ufficiale per la comunità Bahá’í.

Il calendario Bahá’í è un calendario solare di 365 giorni (366 negli anni bisestili). Esso ha inizio con il capodanno, chiamato Naw-Rúz, che coincide con l’equinozio di primavera. È composto da 19 mesi, ciascuno con 19 giorni, per un totale di 361 giorni. I restanti giorni, noti come Giorni Intercalari (Ayyám-i-Há), sono 4 o 5 a seconda dell’anno bisestile e vengono aggiunti alla fine dell’anno per completare il ciclo.

Nei testi del Báb, non era specificato il posizionamento dei Giorni Intercalari all’interno dell’anno. Bahá’u’lláh, nel suo Kitáb-i-Aqdas, nel ratificare il calendario, stabilì che questi giorni dovessero essere collocati fra il penultimo e l’ultimo mese, che coincide anche con il mese del digiuno.

Anche l’anno di inizio del calendario non era specificato, e fu Bahá’u’lláh a stabilire che il primo anno del calendario Bahá’í (e quindi dell’Era Bahá’í) fosse l’anno della Dichiarazione della missione del Báb (1844 d.C., equivalente al 1260 A.H. anno islamico), riconfermando così l’indissolubile legame tra le due Rivelazioni. Dato che la Dichiarazione del Báb avvenne il 23 maggio, dopo il Naw-Rúz di quell’anno, il primo capodanno considerato parte dell’epoca Bahá’í sarebbe stato quello dell’anno successivo (1845). Il primo Kull-i-Shay ha quindi inizio nel 1844.

L’adozione del calendario Bahá’í ha profonde implicazioni spirituali per i credenti. Oltre a segnare il tempo secondo un sistema unico, il calendario Badí simboleggia l’unità e l’armonia universale auspicata dalla Fede Bahá’í. I suoi 19 mesi, ognuno con 19 giorni, rappresentano simbolicamente l’unità e la perfezione, in quanto il numero 19 è considerato sacro nella Fede Bahá’í.

Il capodanno bahá’í, Naw-Rúz, è un’occasione festiva per la comunità, durante la quale i credenti riflettono sul significato spirituale della transizione e rinnovano il loro impegno verso i valori fondamentali della loro fede.

Inoltre, i Giorni Intercalari (Ayyám-i-Há) offrono ai credenti un periodo di preparazione spirituale prima del mese del digiuno (Alá), che segue immediatamente l’ultimo mese del calendario Bahá’í. Durante questi giorni, i credenti sono incoraggiati a celebrare, praticare atti di generosità e compassione, e prepararsi interiormente per il periodo di digiuno che segue.

Il calendario Bahá’í, oltre a fungere da strumento pratico per organizzare la vita quotidiana, riveste quindi un significato spirituale profondo per i credenti della Fede Bahá’í, simboleggiando l’unità, l’armonia e la rinascita spirituale.

Festività e Ricorrenze Baha’i

Le varie religioni del passato, nella maggior parte dei casi, sono per ragioni storiche, dovute ad interpretazioni, diverse culture di provenienza iniziale, conflitti nazionali, o altro, divise in varie denominazioni, giustificate con i più svariati motivi, ma sostanzialmente non in accordo fra loro, anche quando seguono gli insegnamenti dello stesso Fondatore. Ciò è visibile talvolta, anche in seno allo stesso gruppo o comunità, nella grande diversificazione, non tanto qui nell’interpretare gli insegnamenti originali, ma nella grande varietà di modalità nel celebrare o festeggiare i propri eventi significativi, che ogni comunità religiosa ha in calendario. Forse il termine ‘Badí’, nelle accezioni ‘nuovo’, ‘unico’ o ‘mai visto prima’ potrebbe essere usato, nella comunità bahá’í, anche per il completo accordo esistente nelle modalità celebrative all’interno della comunità, dove in qualunque parte del mondo si possa andare si trovano le stesse celebrazioni, con le stesse modalità, ed è facile sentirsi a casa. La differenza caso mai può riscontrarsi nell’entusiasmo dei partecipanti o nella fantasia dei dettagli e nel modo di socializzare, ancora una volta ‘unità nella diversità’.

Vediamo ora brevemente gli eventi più importanti che il calendario bahá’í contiene, quali ne siano le origini e in che modo vengono celebrati e ricordati.

Naw-Rúz (Capodanno)

Naw-Rúz, o ‘Nuovo Giorno’, è il primo giorno dell’anno bahá’í. È il giorno che dà inizio ad un nuovo ciclo solare con le sue stagioni, un evento che si ripete. Naw-Rúz è l’inizio della primavera.
Molte civiltà del passato hanno salutato questo giorno come il ritorno alla vita e al risveglio della natura. È stata sempre una delle grandi festività zoroastriane, ed in Persia, e nell’area che in passato è stata sotto l’influenza del suo vasto impero, questo giorno è stato, ed è ancora celebrato anche da molti altri gruppi religiosi. Col tempo è diventata una festa secolare tradizionale, con molti simboli che indicano rinnovamento e primavera, come ad esempio le sette esse (Haft-sin), che consiste nel raccogliere o preparare per la festa sette cose e oggetti il cui nome (persiano) inizia con la esse. Anche quando l’Islam trionfò in Iran, questa festa continuò ad essere osservata. Gli stessi re persiani islamici, celebravano questa festa con grande magnificenza.

Gli Sciiti ritenevano, secondo le loro tradizioni, che fosse il giorno di eventi importanti, fra cui: quello in cui l’arca di Noè si fermò sul monte Ararat, quello in cui l’angelo Gabriele apparve per la prima volta a Muḥammad, e con la distruzione degli idoli nella Ka’ba alla Mecca da parte di Alí, la nomina, da parte di Muḥammad, di Alí quale Suo successore. Anche la tradizione zoroastriana aveva ancora precedentemente dei racconti tradizionali similari.

Come visto in precedenza, i bahá’í celebravano questa festa il 21 Marzo del calendario Gregoriano, mentre ora secondo le nuove disposizioni della Casa di Giustizia sarà fissata ogni anno per l’intero mondo bahá’í, con accurati calcoli astronomici, nel giorno (che inizia al tramonto) in cui nella città di Ṭihrán cadrà l’equinozio di primavera. Questa festa segna anche la fine del mese del digiuno, inoltre è il primo giorno, chiamato Splendore (Bahá), del primo mese, chiamato anch’esso Splendore, e questo nome è associato col “Più Grande Nome”, il nome di “Colui Che Dio Manifesterà” annunciato dal Báb, cioè quello di Bahá’u’lláh. È una festa molto gioiosa che come tutte le feste bahá’í contempla comunque sempre un momento spirituale comunitario con letture di preghiere, meditazioni, musica e incontri fraterni.

Il mese del Digiuno Bahá’í

Questo mese di digiuno, durante il quale i bahá’í adulti digiunano dal sorgere all’imbrunire, è stato fissato dal Báb nell’ultimo suo testamento, prima della sua esecuzione avvenuta a Tabriz nel 1850. È stato accettato, ovviamente con entusiasmo, anche dai seguaci di Bahá’u’lláh, che sottolineava come fosse stato preparato il popolo bahá’í ad osservarlo. Questo digiuno inizia sempre il primo giorno del mese di ‘Alá’ e termina il 19 del medesimo mese. Nell’emisfero Nord è generalmente a marzo, inizio della primavera, mentre nell’emisfero sud è a settembre, inizio della primavera australe. Prima dell’inizio del mese del digiuno, si celebra ‘Ayyám-i-Há’, giorni di festa, di gioia, di regali e di preparazione per il nuovo anno. Questi giorni infatti segnano l’intervallo fra gli ultimi giorni di questo mese e l’inizio del nuovo anno.

La festa del Ridván

Questa festa ha una durata di dodici giorni ed è la più grande e gioiosa festa bahá’í. Il suo nome significa ‘paradiso’, e deriva dall’esperienza mistica che Bahá’u’lláh ebbe durante i 12 giorni che trascorse in un giardino chiamato appunto Ridván. Questi giorni furono il preludio al suo esilio da Bagdad alla città di Constantinopoli, attualmente Istanbul.

I dodici giorni iniziano il 21 Aprile e terminano il 2 Maggio, e nel 1863 Bahá’u’lláh decretò questo periodo come i giorni più santi dell’anno. Durante questi dodici giorni si festeggia il fatto che Bahá’u’lláh si dichiarò essere Colui che Dio manifesterà al mondo intero e agli uomini che lo seguono.

Il primo, il nono e l’ultimo giorno sono particolarmente festivi. Durante la prima festa del Ridván Bahá’u’lláh si dichiarò apertamente a un ristretto gruppo di seguaci, nel giardino di Ridván, sulla riva occidentale del fiume Tigri, a Bagdad, il 21 aprile 1863. Questo annuncio di Bahá’u’lláh è considerato dai bahá’í l’evento più significativo nella storia religiosa dell’umanità. Essi vedono Bahá’u’lláh come la Manifestazione di Dio per l’era moderna e i suoi insegnamenti come la guida necessaria per il progresso e la pace nel mondo. Infatti, egli insegnò che tutti gli uomini sono fratelli e che le religioni del mondo sono un’unica religione, rivelata progressivamente da Dio al fine di guidare l’umanità. La Festa di Ridván è celebrata con letture di preghiere, meditazioni, musica e incontri fraterni.

Il Martirio del Báb

Il 9 luglio del 1850, il Báb, il Precursore di Bahá’u’lláh, subì il martirio per mano dell’esercito persiano, dopo aver trascorso diverse settimane in prigionia a Tabriz. Questo giorno è considerato uno dei più importanti nella storia della fede bahá’í. Il Báb aveva predetto che uno dei Suoi seguaci avrebbe avuto un ruolo importante dopo la Sua morte. Il Suo successore si rivelò essere Bahá’u’lláh, che fu riconosciuto dai bahá’í come la Manifestazione di Dio per l’era moderna.

L’Ascensione di Bahá’u’lláh

Bahá’u’lláh, il Fondatore della fede bahá’í, morì il 29 maggio 1892, a Bahji, nei pressi di ‘Akká, in Terra Santa. Questo giorno è celebrato come l’Ascensione di Bahá’u’lláh, ed è uno dei giorni più sacri per i bahá’í. Durante la sua vita, Bahá’u’lláh diffuse i suoi insegnamenti in tutto il mondo, promuovendo l’unità spirituale, sociale ed economica dell’umanità. La sua morte segnò la fine della sua missione terrena, ma i suoi insegnamenti continuano ad ispirare milioni di persone in tutto il mondo.

Celebrazioni delle Ricorrenze Baha’i in Italia

In Italia, le celebrazioni bahá’í seguono lo stesso calendario internazionale, con eventi che riflettono la diversità culturale e geografica del paese. Le comunità bahá’í italiane organizzano incontri spirituali, preghiere, letture sacre, musica e momenti di riflessione durante le principali festività bahá’í, come Naw-Rúz, la festa del Ridván, il Martirio del Báb e l’Ascensione di Bahá’u’lláh. Queste celebrazioni offrono ai credenti l’opportunità di riunirsi, condividere le loro esperienze spirituali e rafforzare il loro legame con la fede bahá’í e la comunità locale. Inoltre, le comunità bahá’í italiane sono coinvolte in varie attività sociali e di servizio, lavorando per promuovere la pace, l’unità e il progresso sociale nel paese e nel mondo.

calendario umanità globalizzata

Adozione di un Calendario Universale

In questa breve trattazione sono stati esaminati diversi calendari utilizzati in varie parti del mondo, ma va sottolineato che il numero di calendari esistenti è molto più ampio. Mentre alcuni di essi sono adoperati da popolazioni numericamente limitate o in aree geografiche ristrette, altri, i più conosciuti, sono diffusi e utilizzati da popolazioni molto numerose.

Assenza di un Calendario Universale

Tuttavia, nonostante la varietà di calendari esistenti, nessuno sembra soddisfare le caratteristiche necessarie per diventare un calendario universale, accettato da tutte le culture. Al contrario, il nostro pianeta, al di là di momenti di crisi temporanei, si sta dirigendo sempre più verso una globalizzazione, o, secondo la visione bahá’í, verso un’unione naturale, poiché, come affermato negli scritti di Bahá’u’lláh, “la Terra è un solo Paese e l’umanità i suoi cittadini”.

Le antiche rivalità e le appartenenze culturali possono ostacolare l’accettazione di un calendario adottato da un’altra cultura. Anche i calendari religiosi tradizionali, spesso basati su cicli lunari, possono incontrare difficoltà nell’essere accettati da culture con storie e credenze diverse.

Il calendario bahá’í, giovane come la Fede che rappresenta, è un calendario che richiede tempo per essere interiorizzato e sincronizzato con la vita quotidiana. Sebbene possa apparire interessante nella sua forma e concetto, solo il tempo e l’esperienza potranno rivelarne il vero valore. Mentre la comunità bahá’í impara a vivere secondo i suoi giorni, mesi e anni, scoprirà i profondi significati spirituali che questi contengono, contribuendo al cammino di trasformazione e costruzione dell’umanità.

I bahá’í si stanno impegnando nella costruzione di una comunità mondiale basata sugli insegnamenti di Bahá’u’lláh, che mira all’unità del mondo attraverso legami spirituali di amore. Il calendario bahá’í, che sottolinea i momenti salienti del tempo e promuove valori spirituali, sostiene questo sforzo di unificazione.

Il Calendario per l’Umanità Globalizzata

Con l’avanzare della globalizzazione, diventa sempre più necessario avere un sistema di gestione del tempo comune. La comunità bahá’í e le sue istituzioni, già presenti a livello mondiale, si affidano al calendario bahá’í non solo per le celebrazioni religiose, ma anche per la vita quotidiana, unificando così non solo nello spazio, ma anche nel tempo.

Guardando al futuro, è evidente che la diffusione della Fede bahá’í sarà accompagnata dalla crescente adozione del calendario bahá’í. Questo nuovo calendario, oltre alla sua praticità, potrebbe contribuire alla crescita e all’unificazione del mondo, promuovendo valori spirituali e una visione comune dell’umanità.