Scopri un viaggio affascinante verso l’unità di scienza e fede con il professor Antonino Leonardi, esperto di fisica e appassionato di temi spirituali e religiosi. Questo articolo basato su una conferenza online esplora il futuro della spiritualità, affrontando argomenti come la mente umana, la coscienza e l’informazione quantistica, e offrendo una riflessione profonda sulla grande sintesi tra scienza e religione.
Due aspetti della realtà
Dopo una breve introduzione sul principio dell’armonia fra scienza e religione e quindi sulla necessità di essere cauti su argomenti al momento ancora oscuri e avvolti nel mistero, si evidenzia come la realtà mostri due aspetti o mondi:
a) il mondo della oggettività che è campo d’azione della materia-energia nello spazio tempo e di questo mondo s’interessa soprattutto la scienza;
b) il mondo della soggettività, che è campo d’azione della coscienza, consapevolezza o comprensione e di questo mondo s’interessa soprattutto la religione.
Naturalmente, ci sono anche altri approcci – arte, filosofia, matematica, musica, psicologia, poesia, ecc., ma la scienza e la religione sono comunemente considerate gli approcci più rappresentativi e questi si prendono in considerazione.
Citazioni di Bahá’u’lláh e Tavola di Ahmad
Peraltro, quasi tutte le religioni danno per scontati questi due aspetti della realtà e infatti così afferma Bahá’u’lláh, il Fondatore della Fede Bahá’í: «il vero credente vive sia in questo mondo sia nel mondo a venire» (Libro della Certezza p. 129) e ancora: «Impara bene questa tavola, o Ahmad… Dio ha disposto, per colui che l’intona… un benefizio da entrambi i mondi» (Tavola di Ahmad).

La realtà secondo l’approccio interreligioso: oggettività e soggettività unite da scienza e fede.
Complessità del cervello e funzioni mentali
Il video, poi, dopo aver mostrato alcune funzionalità del cervello mettendone in evidenza la complessità e l’integrazione dei cento miliardi di neuroni che ne fanno parte e le cui connessioni assommano a oltre centomila miliardi, cerca di illustrare come funziona la mente prendendo come guida il cap. LVI de “Lezioni di San Giovanni d’Acri”, in cui sono riportate le affermazioni sul tema delle Facoltà interne ed Esterne dell’uomo da parte di ‘Abdu’l-Bahá, figlio di Bahá’u’lláh, denominato “Il Maestro” dai Bahá’í e da essi considerato Interprete degli Scritti del Padre:
L’uomo ha anche alcune facoltà spirituali: la facoltà dell’immaginazione, che forma un’immagine mentale delle cose, il pensiero, che riflette sulle realtà delle cose, la comprensione, che comprende queste realtà, e la memoria, che preserva tutto ciò che l’uomo immagina, pensa e comprende.
‘Abdu’l-Bahá
Le facoltà esterne e interne
«Nell’uomo esistono cinque facoltà esterne materiali, che sono gli strumenti della percezione, cioè cinque facoltà grazie alle quali l’uomo percepisce le cose materiali. Esse sono la vista, che percepisce le forme visibili, l’udito, che percepisce i suoni udibili, l’olfatto, che percepisce gli odori, il gusto, che percepisce le cose commestibili, e il tatto che, diffuso in tutto il corpo, percepisce le realtà tangibili. Queste cinque facoltà percepiscono gli oggetti esterni. L’uomo ha anche alcune facoltà spirituali: la facoltà dell’immaginazione, che forma un’immagine mentale delle cose, il pensiero, che riflette sulle realtà delle cose, la comprensione, che comprende queste realtà, e la memoria, che preserva tutto ciò che l’uomo immagina, pensa e comprende. L’intermediario fra le cinque facoltà esterne e quelle interne è una facoltà comune, un senso che fa da mediatore fra loro e trasmette alle facoltà interne tutto ciò che le facoltà esterne percepiscono. Si chiama facoltà comune, perché è condivisa dalle facoltà esterne e quelle interne. Per esempio, la vista che è una delle facoltà esterne, vede e percepisce questo fiore e ne trasmette la percezione alla facoltà interna della facoltà comune, la quale la trasmette alla facoltà dell’immaginazione, che a sua volta concepisce e forma un’immagine e la trasmette alla facoltà del pensiero. La facoltà del pensiero riflette su di essa e, dopo aver afferrato la realtà, la trasmette alla facoltà della comprensione. La facoltà della comprensione, dopo averla capita, consegna l’immagine dell’oggetto sensibile alla memoria e la memoria la preserva nel proprio deposito. Le facoltà esterne sono cinque: la facoltà della vista, dell’udito, del gusto, dell’olfatto e del tatto. Anche le facoltà interne sono cinque: la facoltà comune, e le facoltà dell’immaginazione, del pensiero, della comprensione e della memoria.» (‘Abdu’l-Bahá; Lezioni di San Giovanni d’Acri; cap. LVI; p. 221-222 Ed. 2015).

Le facoltà sensoriali e spirituali come strumenti di consapevolezza nell’unione tra scienza e fede.
Teorie attuali sulla coscienza
La Teoria IIT di Giulio Tononi
a) La Teoria IIT di Giulio Tononi e collaboratori secondo cui la coscienza è considerata come risultante dell’integrazione della rete di connessioni neurali. Egli ha sviluppato la teoria della coscienza IIT (Integrated Information Theory) che cerca di quantificare la portata della coscienza mediante una grandezza chiamata informazione integrata indicata con la lettera greca Φ (phi). Lungo questa direzione Marcello Massimini e il suo team hanno condotto innovative esperienze cliniche. Per altre informazioni si rimanda ai loro scritti e libri.

Secondo Federico Faggin, come alla scienza teorica corrisponde la tecnologia, così alla spiritualità universale corrisponde la religione.
La teoria panpsichista di Federico Faggin e Giacomo Mauro D’Ariano
b) La teoria panpsichista di Federico Faggin e collaboratori. Federico Faggin, il famoso fisico inventore del microprocessore, e il prof. Giacomo Mauro D’Ariano, ordinario di fisica teorica della Università di Pavia, hanno proposto una sintesi scientifica in cui è sottolineato con forza che la realtà è di per sé quantistica e che la visione classica deve essere ridimensionata come importanza perché è solo un’approssimazione utile quando si considerano dimensioni più grandi di quelle macromolecolari. In aggiunta, il prof. D’Ariano, ha dimostrato come sia possibile una descrizione informatica della fisica quantistica, mentre il grande merito di Faggin è avere illustrato con efficacia che la coscienza ha caratteristiche simili a quelle quantistiche e quindi può essere legittimamente considerata la base quantistica della realtà, come poi ha illustrato nei suoi libri, in particolare “Irriducibile” e “Oltre l’Invisibile – Dove scienza e spiritualità si uniscono”. Ovviamente, non essendo possibile riportare adeguatamente il pensiero di Faggin, si deve rimandare alla lettura dei suoi libri e ai numerosi video presenti nel web, limitandoci a riportare di seguito questi brani prelevati dal libro “Oltre l’Invisibile”:
Estratti da “Oltre l’Invisibile” (Faggin)
«Nel mondo d’oggi, la scienza si occupa della realtà esteriore e la spiritualità della realtà interiore… Le religioni sono dottrine e pratiche di vita basate su filosofie e dogmi che hanno una forte connessione con la spiritualità perché spesso fondate da persone ispirate da profonde esperienze spirituali» (Oltre l’Invisibile p. 260)
«… proprio come c’è una sola scienza, ci dev’essere anche una sola spiritualità universale, che ha il potenziale di portare all’unione di tutte le religioni. Prima che scienza e religione possano trovare unione, deve sorgere una spiritualità universale, che possa ispirare ciascuna religione. .. Penso che il ruolo principale delle religioni sia quello di ‘’spiritualità applicata’’, cioè che esse debbano applicare le teorie verificate della nuova spiritualità per il bene spirituale comune. Ciò è in analogia con la funzione delle tecnologie che, come ‘’scienza applicata’’, hanno nei secoli applicato le teorie scientifiche al bene materiale comune.» (Faggin, Oltre l’Invisibile p. 267)

La Fede Bahá’í promuove l’unità dell’umanità e l’armonia tra scienza e religione come principi di una civiltà in evoluzione
Prospettiva Bahá’í e principi fondamentali
Principio della progressività della Rivelazione
In sostanza, secondo Faggin, come alla scienza teorica corrisponde la tecnologia così alla spiritualità universale corrisponde la religione. Ma quanto affermato da Faggin fa subito venire in mente il principio bahá’í della progressività della Rivelazione di Dio, in cui il Messaggio si compone proprio di due parti: la prima è la spiritualità eterna ed universale basata sull’amore, la seconda parte è specifica e viene incontro alle esigenze particolari del popolo cui il Messaggero di Dio si rivolge, in un quadro di progressivo avanzamento spirituale, etico e sociale dell’intera umanità.
Unità del genere umano e regola aurea
Chiaramente, la Fede bahá’í rispetto al pensiero di Faggin usa una differente terminologia e porta avanti un discorso molto più aderente al percorso storico, sociale e politico dell’umanità, ma c’è comunque una innegabile concordanza perché Faggin ha individuato e distinto i due principali aspetti interiori dell’essere umano:
- la spiritualità intrinseca e universale dell’uomo;
- il messaggio morale ed etico portato da Messaggeri di Dio.
D’altra parte è noto che la Fede bahá’í attesta la Rivelazione progressiva, quindi sempre più avanzata, da parte di Dio nel susseguirsi delle varie religioni universali, di cui la Fede bahá’í è l’ultima in ordine di tempo ma in futuro ne verranno altre…
Per la Fede Bahá’í le religioni che l’hanno preceduta sono «… come diversi stadi della storia eterna e della costante evoluzione d’una religione unica, divina e indivisibile, della quale essa stessa forma parte integrante…» (Shoghi Effendi; L’Ordine Mondiale di Bahá’u’lláh; pp. 120-121; Ed. 1982).
Quando la religione, libera dalle superstizioni, dalle tradizioni, e dai dogmi inintelligibili, si renderà conforme alla scienza, una grande forza unificatrice e purificatrice spazzerà dal mondo tutte le guerre, i disaccordi, le discordie e le lotte e allora l’umanità intera sarà unita nel potere dell’Amore di Dio.
‘Abdu’l-Bahá
Esempi di regole auree nelle grandi religioni
- Fede Bahá’í: «O figlio dell’uomo! Se i tuoi occhi sono rivolti verso la misericordia, dimentica le cose che tornino a tuo vantaggio e attieniti a ciò che giovi all’umanità…» (Tavole di Bahá’u’lláh; p. 59)
- Buddhismo: «Con purezza di pensieri e pienezza d’amore io farò agli altri quello che faccio a me stesso.» (Lalita Vistara, 5)
- Confucianesimo: «…L’amor del prossimo. Ciò che non desideri per te stesso, non farlo a nessun altro.» (Lun-yü 15,23)
- Cristianesimo: «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro…» (Vangelo di Matteo 7,12)
- Ebraismo: «Ciò che non desideri per te, non fare al tuo prossimo…» (Shab. 31a)
- Induismo: «Dar gioia altrui è virtù, dar dolore è colpa…» (Mahābhārata, Shanti Parva)
- Islam: «É giusto quell’uomo che riesce a dare agli altri tanto amore quanto ne desidera per se stesso.» (Detto di Muhammad)
- Taoismo: «L’uomo saggio non ha costante cuore ma fa del cuor del popolo il suo cuore…» (Tao Tê Ching, 49)
- Zoroastrismo: «Non fare agli altri quello che non reputi buono per te.» (Testi Pahlavi, I consigli di Āturpāt,4)

Una colomba bianca rappresenta la pace spirituale in un’immagine che celebra la sintesi tra fede e scienza con pensieri di Faggin e ‘Abdu’l-Bahá.
Riflessioni finali e futuro della grande sintesi
Molti altri principi sono peculiari della Fede Bahá’í, fra cui la necessità dell’Unità del genere Umano e sua promozione, il Principio della progressività della Rivelazione Religiosa, la Libera Ricerca della Verità, l’Armonia Scienza-Religione, la Parità fra i sessi, ecc. In particolare, attesta l’esistenza della vita spirituale dell’anima dopo la morte del corpo, ma tali temi necessitano di una trattazione a parte e si rimanda ai tanti scritti e libri disponibili sul web. Si conclude la conferenza evidenziando che ci sono chiari segni che preludono all’avvento di una grande sintesi fra scienza e religione e citando due scritti – di Faggin e del ‘Abdu’l-Bahá – che in sostanza sottolineano entrambi l’importanza di questo evento:
«Penso che, quando non sarà possibile separare scienza, spiritualità, tecnologia e religione, l’umanità avrà raggiunto un importante traguardo»
(Federico Faggin, Oltre l’Invisibile p. 268)
«Quando la religione, libera dalle superstizioni, dalle tradizioni, e dai dogmi inintelligibili, si renderà conforme alla scienza, una grande forza unificatrice e purificatrice spazzerà dal mondo tutte le guerre, i disaccordi, le discordie e le lotte e allora l’umanità intera sarà unita nel potere dell’Amore di Dio.»
(‘Abdu’l-Bahá, La saggezza di ‘Abdu’l-Bahá, 44.27)
In conclusione, il percorso che ci conduce verso l’unità tra scienza e fede non è solo un cammino intellettuale, ma una necessità evolutiva dell’umanità. Come fisico e credente bahá’í, riconosco che la verità è una sola e si manifesta progressivamente tanto attraverso la rivelazione spirituale quanto attraverso la scoperta scientifica.
La coscienza, la mente, e le leggi dell’universo non sono in contrasto con Dio, ma espressioni di un’unica realtà che la scienza e la religione, se armonizzate, possono insieme illuminare. L’unità della conoscenza è il fondamento di una civiltà futura più giusta, pacifica e consapevole. Per approfondire ulteriormente il tema, ti invito a leggere anche l’articolo Armonia tra Scienza e Religione: un Viaggio nel Regno di Dio, che amplia e rafforza la visione proposta in questa riflessione.