La Giornata Mondiale della Terra rappresenta un momento cruciale di riflessione collettiva sul nostro rapporto con il pianeta. In un’epoca in cui la “tripla crisi planetaria” – cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento – minaccia gli equilibri ecologici globali, la prospettiva Bahá’í offre una visione olistica che integra spiritualità e azione concreta per affrontare le sfide ambientali.
Questo articolo esplora la visione Bahá’í dell’ambiente, la sua rilevanza per la Giornata Mondiale della Terra, e come i principi spirituali possano guidare sia l’impegno individuale che quello collettivo verso un futuro sostenibile. Attraverso esempi di iniziative locali e globali, vedremo come la comunità Bahá’í stia contribuendo al dibattito globale sulla sostenibilità, sottolineando l’importanza di un approccio che riconosca l’unità dell’umanità e la sua relazione armoniosa con la natura.
Le Origini e l’Evoluzione della Giornata Mondiale della Terra
La Giornata Mondiale della Terra, celebrata ogni anno il 22 aprile, ha una storia significativa che riflette la crescente consapevolezza ambientale a livello globale. Nata nel 1970 negli Stati Uniti come movimento grassroots per la sensibilizzazione ecologica, questa ricorrenza è progressivamente diventata un evento globale che mobilita miliardi di persone in quasi 200 paesi.
Nei suoi oltre cinquant’anni di storia, la Giornata Mondiale della Terra ha contribuito a portare all’attenzione pubblica problematiche ambientali cruciali, dall’inquinamento atmosferico alla deforestazione, dalla crisi idrica ai cambiamenti climatici. Ha inoltre rappresentato un catalizzatore per importanti accordi internazionali e politiche ambientali, dimostrando il potere della mobilitazione collettiva.
L’edizione della Giornata Mondiale della Terra si inserisce in un contesto particolarmente significativo. Siamo nella seconda metà del decennio dedicato all’azione per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite entro il 2030, e la comunità internazionale è chiamata ad accelerare gli sforzi per affrontare le sfide ambientali globali. In questo contesto, la prospettiva Bahá’í, con la sua enfasi sull’unità e sull’approccio spirituale alla natura, offre spunti preziosi per ripensare il nostro rapporto con l’ambiente.
La Visione Bahá’í dell’Ambiente: Un Approccio Spirituale alla Natura
La Fede Bahá’í propone una visione dell’ambiente profondamente radicata nella spiritualità e nella concezione dell’unità organica di tutti gli esseri viventi. Secondo gli insegnamenti Bahá’í, la natura è considerata una manifestazione degli attributi divini e un riflesso dell’armonia e dell’ordine che pervadono l’universo.
Nel 1987, in seguito a un significativo incontro tenutosi ad Assisi e promosso dal WWF, che riunì rappresentanti di diverse religioni ed esperti ecologisti, fu presentata la “Dichiarazione Bahá’í sulla Natura“. Questo documento, che arricchiva le precedenti dichiarazioni di altre fedi, rimane straordinariamente attuale e rilevante nel contesto delle sfide ambientali contemporanee.
La Dichiarazione Bahá’í evidenzia come la crisi ecologica non sia semplicemente un problema tecnico o politico, ma il sintomo di un disequilibrio più profondo nel rapporto tra l’umanità e l’ambiente. Questo disequilibrio ha radici spirituali e richiede pertanto non solo soluzioni tecniche, ma un profondo ripensamento dei valori e delle priorità umane.
A distanza di trentasei anni dalla presentazione della Dichiarazione, comunità Bahá’í in tutto il mondo continuano a riflettere sulla sua rilevanza e ad applicarne i principi. Un esempio significativo è l’incontro organizzato dall’Assemblea Spirituale Locale Bahá’í di Altamura nella Foresta Mercadante, dove esperti di diverse discipline si sono riuniti per discutere del legame tra spiritualità e ambiente.
Spiritualità e Materialismo: La Dicotomia alla Radice della Crisi Ambientale
Uno degli aspetti più distintivi della prospettiva Bahá’í sull’ambiente è l’analisi della dicotomia tra spiritualità e materialismo. La Dichiarazione Bahá’í sulla Natura sottolinea come le minacce ambientali che affrontiamo oggi siano manifestazioni di una “malattia spirituale universale”. Questa diagnosi suggerisce che la crisi ecologica non è semplicemente il risultato di politiche inadeguate o tecnologie inquinanti, ma di un disequilibrio più profondo nei valori e nelle priorità della società umana.
Il materialismo esasperato, la ricerca ossessiva di beni materiali e la visione riduzionista che considera la natura esclusivamente come risorsa da sfruttare, sono identificati come fattori chiave che hanno contribuito alla degradazione ambientale. La Fede Bahá’í propone come antidoto un risveglio spirituale che riconosca l’interconnessione di tutta la vita e la responsabilità umana verso le generazioni future.
“La Dichiarazione Bahá’í evidenzia la dicotomia tra spiritualità e materialismo, sottolineando come le minacce ambientali siano manifestazioni di una malattia spirituale universale”. Questa prospettiva offre un’analisi profonda delle cause sottostanti della crisi ecologica e suggerisce che le soluzioni devono andare oltre le misure tecniche o politiche per abbracciare una trasformazione più fondamentale nei valori e negli atteggiamenti umani.
Questo approccio risuona particolarmente nell’attuale dibattito sulla sostenibilità, dove è sempre più riconosciuto che i cambiamenti tecnologici e politici, per quanto necessari, non sono sufficienti senza un corrispondente cambiamento nei valori e nei comportamenti individuali e collettivi.

Copertina del documento “Un pianeta, una casa”, una dichiarazione della Bahá’í International Community per la Giornata Mondiale della Natura.
La Comunità Bahá’í e l’Impegno Globale per l’Ambiente
La comunità Bahá’í internazionale è attivamente impegnata in forum e iniziative globali volte a promuovere la sostenibilità ambientale e lo sviluppo sostenibile. Attraverso la Baha’i International Community (BIC), i Bahá’í partecipano a numerosi processi multilaterali e collaborano con organizzazioni internazionali per contribuire alla governance ambientale globale.
Un esempio significativo di questo impegno è stata la partecipazione della BIC alla seconda settimana araba per lo sviluppo sostenibile, tenutasi dal 19 al 22 novembre 2018. Questo evento, organizzato dalla Lega araba, ha rappresentato la prima occasione in cui la comunità Bahá’í ha avuto una presenza ufficiale in un forum convocato da questa organizzazione regionale, affrontando temi cruciali come “la fame, i conflitti armati, il degrado ambientale, i diritti umani” e altre sfide regionali.
Durante l’evento, la delegazione Bahá’í, composta da Solomon Belay dell’ufficio BIC di Addis Abeba, Shahnaz Jaberi dal Bahrain e Hatem El-Hady dall’Egitto, ha distribuito la dichiarazione “Summoning Our Common Will: A Baha’i Contribution to the United Nations Global Development Agenda“, evidenziando il contributo della Fede Bahá’í al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile[5].
Più recentemente, delegati della BIC hanno partecipato alla 6ª Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA 6) tenutasi a Nairobi, Kenya. Durante questo incontro, hanno sottolineato il ruolo che la preoccupazione per l’ambiente può svolgere nel migliorare la governance globale, fungendo da punto di consenso attorno al quale tutti gli Stati membri dell’ONU possono concordare e organizzare azioni coordinate.
Daniel Perell, un rappresentante della BIC presente all’Assemblea, ha osservato: “L’umanità ha dimostrato la sua capacità di avere un impatto negativo profondo sul mondo naturale. Ma contemporaneamente vediamo comunità in tutto il mondo che si stanno mobilitando per agire e stanno adottando misure per evitare le conseguenze più pericolose”.
La delegazione BIC ha anche organizzato due eventi incentrati sul ruolo dell’ambiente nel prossimo Summit sul Futuro delle Nazioni Unite, utilizzando tecniche partecipative per esplorare assunzioni di base, visioni alternative per il futuro e percorsi per realizzarle.
Il Ruolo delle Comunità Locali nella Protezione dell’Ambiente
La visione Bahá’í sottolinea l’importanza cruciale dell’azione comunitaria nella protezione dell’ambiente. I principi spirituali devono tradursi in azioni concrete a livello locale, dove le comunità possono sperimentare modelli sostenibili di vita sociale ed economica.
Un esempio illuminante di questo approccio è l’incontro organizzato dall’Assemblea Spirituale Locale Bahá’í di Altamura nella suggestiva cornice della Foresta Mercadante. Questo evento ha riunito una scrittrice-educatrice, un ricercatore spirituale, un esperto di medicina psicobiofisica e una biologa per discutere della connessione tra spiritualità e ambiente. L’incontro ha rappresentato una reinterpretazione contemporanea della Dichiarazione Bahá’í sulla Natura, adattandola alle sfide attuali e promuovendo un dialogo interdisciplinare tra scienza e spiritualità.
Un aspetto particolarmente significativo dell’incontro è stato lo spazio dato alle esperienze concrete di giovani che hanno condiviso le loro attività di servizio in diverse località italiane, da Torpignattara a Lucca, da Roma ad Ancona. Queste testimonianze hanno evidenziato come la spiritualità possa influenzare le azioni concrete e portare a una trasformazione personale con un impatto positivo sulle comunità locali.
L’incontro ad Altamura si è rivelato “un esempio di comunità empatica e sostenibile”, dimostrando come i principi spirituali possano ispirare pratiche comunitarie che promuovono sia il benessere umano che la salute dell’ecosistema. Questo approccio integrato, che collega la dimensione personale, sociale ed ecologica, è caratteristico della visione Bahá’í della sostenibilità.
Una Testimonianza Personale: La Giornata Mondiale dell’Ambiente a Nairobi
Nel 2019, l’Ufficio della Comunità Internazionale Bahá’í di Addis Abeba ha co-ospitato un evento significativo insieme a funzionari delle Nazioni Unite, leader religiosi e membri della società civile per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente a Nairobi, Kenya. Questa esperienza offre una finestra sulle modalità con cui la comunità Bahá’í opera a livello internazionale per promuovere la cura dell’ambiente attraverso il dialogo interreligioso e la collaborazione multisettoriale.
L’evento ha rappresentato un’opportunità unica per mettere in luce il contributo che le tradizioni religiose e spirituali possono offrire alla sostenibilità ambientale. La delegazione Bahá’í ha partecipato attivamente alle discussioni, sottolineando come le comunità di fede operino su scale temporali molto più lunghe rispetto ai processi politici convenzionali, offrendo così una prospettiva preziosa per affrontare sfide a lungo termine come i cambiamenti climatici.
Come ha evidenziato Daniel Perell durante un evento interreligioso organizzato dalla Faith for Earth Coalition, “un orientamento a lungo termine, rivolto al futuro, può consentire il sacrificio oggi per migliorare il mondo per coloro che verranno. Questa nobile aspirazione può assumere molte forme, ma in ultima analisi sposta il nostro comportamento e i nostri incentivi oltre il guadagno materiale e la competizione a breve termine verso un futuro migliore per il pianeta e per le generazioni a venire”.
Questa prospettiva temporale estesa è un contributo distintivo che le tradizioni religiose, compresa la Fede Bahá’í, possono offrire al discorso sulla sostenibilità. Mentre i cicli politici ed economici tendono a focalizzarsi su risultati a breve termine, le comunità di fede possono promuovere visioni e valori che abbracciano il benessere delle generazioni future, facilitando quella che potremmo chiamare una “solidarietà intergenerazionale”.
Il Contributo Bahá’í alle Celebrazioni Mondiali
Le comunità Bahá’í in tutto il mondo partecipano attivamente alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra, organizzando eventi, workshop e attività educative che promuovono la consapevolezza ambientale e l’azione sostenibile. Queste iniziative riflettono l’impegno Bahá’í per la cura dell’ambiente e offrono opportunità di dialogo con la società più ampia.
Un esempio di come la comunità Bahá’í celebri eventi significativi è dato dalle commemorazioni del bicentenario della nascita del Báb, il precursore della Fede Bahá’í, nel 2019. In quella occasione, le comunità Bahá’í in tutto il mondo organizzarono celebrazioni a vari livelli, dal locale all’internazionale, coinvolgendo persone di diverse provenienze e creando opportunità per la riflessione e l’azione collettiva.
Lo stesso approccio inclusivo e partecipativo caratterizza le celebrazioni Bahá’í della Giornata Mondiale della Terra. Queste celebrazioni tendono a combinare elementi spirituali, educativi e pratici, riflettendo la visione Bahá’í che integra adorazione e servizio, riflessione e azione.
Per la Giornata Mondiale della Terra, le comunità Bahá’í probabilmente organizzeranno una varietà di attività, come preghiere per la protezione ambientale, discussioni sui principi spirituali della sostenibilità, progetti di servizio comunitario come pulizie di aree naturali o piantumazione di alberi, e iniziative educative rivolte ai giovani e ai bambini.

Copertina del documento Un pianeta, una casa, pubblicato dalla Bahá’í International Community, che esplora una prospettiva spirituale e globale sulla cura del pianeta
Verso un Futuro Sostenibile: La Proposta Bahá’í
La visione Bahá’í per un futuro sostenibile si basa su una profonda ristrutturazione delle relazioni: tra gli esseri umani, tra l’umanità e la natura, e tra le istituzioni che governano la società. Questa visione riconosce che la sostenibilità ambientale è inseparabile dalla giustizia sociale, dall’uguaglianza economica e dalla pace globale.
Un concetto chiave nella proposta Bahá’í è quello della cittadinanza mondiale, che riconosce l’umanità come un’unica famiglia e il pianeta come la casa comune. Questa prospettiva si allinea con le crescenti chiamate per un’azione coordinata a livello globale sulle questioni ambientali, come evidenziato durante la 6ª Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
La BIC ha evidenziato che le preoccupazioni ambientali possono fungere da catalizzatore per migliorare la governance globale, poiché rappresentano un punto di convergenza tra diverse nazioni e culture. Durante l’UNEA 6, la delegazione BIC ha organizzato un incontro intitolato “Centrare la Governance Ambientale: Opportunità per il Summit sul Futuro e Oltre”, utilizzando tecniche partecipative per esplorare assunzioni di base, visioni del futuro e percorsi per realizzarle.
Questa visione integrata richiede un riorientamento dei valori per stabilire un rapporto più armonioso con la natura, basato sul riconoscimento dell’interdipendenza di tutti gli esseri viventi e della responsabilità umana verso l’intero ecosistema terrestre. Come ha sottolineato Daniel Perell, rappresentante della BIC, le comunità religiose operano su scale temporali molto più lunghe rispetto ai processi politici convenzionali, offrendo una prospettiva preziosa per affrontare sfide a lungo termine come i cambiamenti climatici.
Unità in Azione: i Giovani di Tanna per la Barriera Corallina
Nel film prodotto dalla Comunità Internazionale Bahá’í e presentato alla COP27, i giovani dell’isola di Tanna (Vanuatu) hanno dato vita a un’iniziativa collettiva per rivitalizzare e proteggere la barriera corallina. Attraverso un processo di consultazione che ha coinvolto capi tribali, anziani, famiglie e istituzioni locali, questi giovani hanno messo in pratica i principi di unità, responsabilità condivisa e servizio alla comunità, cardini del modello di sviluppo bahá’í .
Guidati dal rappresentante locale del Vanuatu Climate Action Network, i giovani hanno trasformato la loro passione in azioni concrete: attività di sensibilizzazione, progetti di riforestazione marina, pulizie delle spiagge e monitoraggio scientifico del corallo. La sinergia intergenerazionale ha permesso di valorizzare sia le conoscenze tradizionali degli anziani sia le competenze innovative dei giovani, creando soluzioni sostenibili e radicate nel rispetto profondo della natura.
Questo caso dimostra come la visione bahá’í – che unisce valori spirituali, cooperazione sociale e sviluppo economico equilibrato – possa tradursi in risultati tangibili per la salvaguardia dell’ambiente. È un invito a ogni comunità a riconoscere la forza dell’unità e del dialogo, e a mettere in opera un autentico “sviluppo integrato” che nutra insieme la natura, le relazioni umane e lo spirito.
Conclusione: Spiritualità in Azione per la Terra
La Giornata Mondiale della Terra rappresenta un’opportunità significativa per riflettere sul nostro rapporto con il pianeta e per impegnarci in azioni concrete per la sua protezione. La prospettiva Bahá’í, con la sua enfasi sull’unità, sulla spiritualità e sulla responsabilità collettiva, offre intuizioni preziose per affrontare le sfide ambientali attuali.
La visione Bahá’í riconosce che la crisi ecologica ha radici spirituali, e che per risolverla è necessario un approccio che integri scienza, politica, economia e spiritualità. Le comunità Bahá’í in tutto il mondo stanno lavorando per tradurre questi principi in azioni concrete, partecipando a forum internazionali, organizzando iniziative locali e promuovendo un dialogo interreligioso sulla sostenibilità.
Come evidenziato dalla Dichiarazione Bahá’í sulla Natura, le minacce ambientali che affrontiamo oggi sono manifestazioni di una “malattia spirituale universale”, e richiedono pertanto un risveglio spirituale come parte della soluzione. Questo risveglio comporta il riconoscimento dell’interconnessione di tutta la vita, della responsabilità umana verso le generazioni future, e della necessità di bilanciare il progresso materiale con lo sviluppo spirituale.
In occasione della Giornata Mondiale della Terra, siamo tutti chiamati a riflettere su come possiamo contribuire a un futuro più sostenibile. Che si tratti di adottare stili di vita più ecologici, di partecipare a iniziative comunitarie, o di impegnarsi nel dialogo e nell’educazione ambientale, ciascuno di noi ha un ruolo da svolgere nella cura del nostro pianeta.
La prospettiva Bahá’í ci ricorda che questa cura non è solo una questione di politiche o tecnologie, ma di valori e visioni che guidano le nostre azioni individuali e collettive. Come ha affermato Daniel Perell della BIC, l’umanità ha dimostrato la sua capacità di avere un impatto negativo profondo sul mondo naturale, ma contemporaneamente vediamo comunità in tutto il mondo che si stanno mobilitando per evitare le conseguenze più pericolose.
Con questo spirito di speranza e determinazione, la comunità Bahá’í si unisce alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra, offrendo il suo contributo unico alla costruzione di un futuro sostenibile per il nostro pianeta e per tutte le forme di vita che lo abitano.